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XXXI° Campionato Invernale di Roma  

 

La classifica giorno per giorno

19 febbraio 2012

Il grafico accanto visualizza la posizione del Pepe nel corso delle diverse regate del campionato sia in classe 2 sia in overall.

 

 

 

le classifiche della regata

la classifica di classe 2       la classifica generale di classe 2      la classifica generale overall         classe 2                           classe 2 generale                      overall generale

 

 

VIII° giorno

 19 febbraio 2012

Stavolta c'e' una sola parola che definisce la regata del Pepe: SFIGA! Tanto per cambiare il vento e' stato protagonista in negativo della nostra prova: un giro di vento di 150 gradi durante l'ultimo lato di poppa ci ha mandato a monte una regata che per i primi 3 lati era andata veramente benissimo. Ma andiamo con ordine, le previsioni, altro dato dolente del campionato erano contrastanti. Predict Wind che ha 2 diversi modelli di previsione che vengono fatti girare una decina di volte al giorno, dava addirittura differenze dell'ordine di 8 nodi tra un modello e l'altro. Gia' sabato il modello GFS si era allontanato molto dal reale vento mentre quello CMC aveva dato una previsione abbastanza attendibile. Quindi la domenica ci siamo fidati (ma non troppo!) del CMC... Usciamo con genoa 2 e randa 1, ma appena fuori dalla foce del Tevere decido di rientrare nel fiume per cambiare randa senza bagnarci troppo. L'operazione viene svolta con la consueta maestria dalla ciurma e riusciamo per fare un paio di speed test. La barchetta sembra gradire la velatura stringe bene e la velocita' e' molto buona, sembra che tutto si stia mettendo per il meglio. La partenza non e' spettacolare ma presto il Pepe prende il suo passo, liberandosi dalla copertura della barche piu' grandi. Durante la prima bolina lo scirocco si mantiene al di sopra di 15/16 nodi di apparente, il mare e' formato ma non particolarmente fastidioso.

La ciurma del Pepe era composta da:

  • Francesca Fiorentino prua e tattica in partenza

  • Giacomo Pingelli all'albero

  • Giulia Fiorentino tailer di destra

  • Claudio Kolenc tailer di sinistra

  • Alessia Forte drizze

  • Alberto Forte randa e tattica

  • Pier Mario Bozzuffi timone

 

 

 

le classifiche della regata

la classifica di classe 2       la classifica generale di classe 2      la classifica generale overall         classe 2                           classe 2 generale                      overall generale

 

il cerchio rosso indica il supporto del bozzello spezzato

 

l'animazione della regola 18.3a

le onde nascondono quasi completamente lo scafo del Pepe

 

VI° giorno

 22 gennaio 2012

Quando si dice un anno no, beh questo è proprio quello che accade in questo campionato al Pepe! Per una volta che il vento si mantiene costante e azzecchiamo pure le vele, ci pensa "il cretino col caschetto" a rovinare la regata.  A dire il vero l'equipaggio era ben lungi dall'essere completo, mancavano infatti Alessia, Alberto Giulia e Massimo. In una giornata con vento fresco queste assenze si sono fatte sentire anche se controbilanciate dalla presenza graditissima di Paolo Amicarelli e della new entry Giacomo Mongelli, Francesca poi non era al massimo della condizione. Lasciamo il porto con a riva il genoa2 e la randa 1 ma appena usciti dal Tevere ci rendiamo conto che la randa 2 sarebbe stata una scelta piu' azzeccata, rientriamo quindi nel fiume per cambiare randa senza pigliarci una bella bagnata. In attesa della partenza della nostra classe, facciamo un po' bordi per verificare le prestazioni della barchetta che ci sembrano ottime. Purtroppo in partenza non siamo nel primo gruppo, siamo una ventina di secondi in ritardo e siamo coperti dalle barche piu' grandi, il Pepe fatica a prendere il suo passo. Paolo ci chiede di prendere la parte destra del campo di regata, una scelta che si rivelera' molto azzeccata, infatti arriviamo alla prima boa in ottima posizione, la regata sembra mettersi molto bene. Nella prima poppa corta decidiamo di non alzare lo spi, stiamo filando a quasi 7 nodi a vele bianche ed il mezzo nodo in piu' dato dallo spi non vale la complicazione delle manovre sotto spi; almeno nel lato corto. Anche nella seconda bolina, la maestria di Paolo ci porta a guadagnare molto terreno sui nostri avversari. Arriviamo in layline con le mure a dritta e proprio in boa, Utopia che arriva mure a sinistra ci vira davanti alla prua entro le 3 lunghezze dalla boa. Chiediamo a gran voce spazio alla boa, ma ci rispondono che non essendo ingaggiati non abbiamo diritto. Per non speronarlo siamo costretti a toccare la boa ed a fare un 360 per autopenalizzarci.

Stupidamente non protestiamo Utopia, che ha palesemente violato la regola 18.3a, dalla quale perdiamo contatto a causa del 360. Questa volta decidiamo dopo una primo bordo a vele bianche di alzare lo spi da poppa sul secondo bordo per arrivare in boa senza dover abbattere con lo spi: con 14 nodi di apparente e in equipaggio ridotto, la manovra non e' esattamente una passeggiata. Purtroppo sono troppo impaziente ed il primo bordo a vele bianche risulta troppo corto, quindi alzato lo spi siamo costretti ad una abbattuta per arrivare in boa con risultati disastrosi, ci si mette pure un incrocio con un'altra barca per metterci in ulteriore difficolta'. Ad Eolo piacendo riusciamo ad arrivare in boa di poppa con lo spi portato alla sperandio per buona parte del bordo; Claudio interpreta 3 ruoli insieme dando un apporto  fondamentale. Ultimo brivido nello stacchetto  finale, il vento e' girato ed e' diminuito considerevolmente: la linea di arrivo e' intasata di barche che non riescono a tagliarla. Decidiamo per una doppia virata che ci toglie d'impaccio ma ci fa perdere ulteriore tempo. Alla fine siamo quinti di classe ed ottavi assoluti, un vero peccato perche' senza gli errori del "cretino col caschetto" la regata poteva essere una bella riscossa per la barchetta: a conti fatti guadagniamo una posizione overall mentre  rimaniamo fermi in classe 2 al sesto posto, un risultato deludente. Almeno nella prossima regata potremo scartare la brutta partenza iniziale. Ritornando in porto mi accorgo che il supporto in testa d'albero che regge il bozzello della drizza spi e quasi completamente strappato: una vera fortuna che abbia retto lo spi nell'ultimo bordo!

La ciurma del Pepe era composta da:

  • Francesca Fiorentino prua e tattica in partenza

  • Alessandro Porfiri all'albero

  • Giacomo Pingelli tailer di destra

  • Claudio Kolenc tailer di sinistra e drizze

  • Paolo Amicarelli randa e tattica

  • Pier Mario Bozzuffi timone

 

 

le classifiche della regata

la classifica di classe 2       la classifica generale di classe 2      la classifica generale overall         classe 2                           classe 2 generale                      overall generale

 

 

V° giorno

8 gennaio 2012

Le regate con vento molto variabile in intensita' sono il tallone di achille del Pepe, ormai lo sappiamo benissimo e speriamo sempre in quelle tipiche giornate di Fiumicino con con 8/10 nodi di vento costanti che gli scorsi anni ci hanno regalato tante soddisfazioni. Ma senza tema di smentite non e' aria! Cominciamo la regata sotto buoni auspici, equipaggio completo, un genoa leggero nuovo in pentex che speriamo di poter usare in questa regata, la ciurma fresca di allenamento con ancora negli occhi le prestazioni notevoli della barchetta con la nuova velatura... Il vento prima di uscire dal porto sembra essere pero' superiore alle aspettative, siamo oltre il limite superiore del genoa nuovo, non me la sento di rischiarlo alla prima regata. Vedo un po' di disappunto da parte di Alberto che sperava di poterlo mettere alla prova. Usciamo dal Tevere con randa1 e genoa2; vedo il viso di Alberto piu' disteso quando legge sugli strumenti 15 nodi di apparente di bolina stretta. Le previsioni dei vari siti che consultiamo (Lamma, Windfinder, Windguru e ultimamente anche PredictWind) sono, come al solito contrastanti. In partenza Francesca compie un capolavoro e la barchetta si trova in perfetta posizione in aria libera e con una velocita' molto buona. Non siamo neanche ad un terzo della prima bolina che il vento comincia decisamente a calare. Molte barche ci sorpassano mentre arranchiamo con il genoa2 pesantemente sottoinvelati. Alla boa di bolina lo spi "arma di fine di mondo" sale a riva con le sole scotte per non pesare inutilmente sulle bugne dello spi. Recuperiamo alcune posizioni, purtroppo questa e' la poppa corta sulla boa di disimpegno, il vento continua calare attestandosi sui 5 nodi in reale. Non facciamo in tempo ad usare le scottine perche' la poppa e' gia' finita. La bolina corta e' un pianto, veniamo risucchiati nel mucchio anche perche' ci incrociamo con i regata ed i crociera veloce molto piu' veloci di noi ed in grado facilmente di coprirci. All'arrivo sulla boa di bolina vediamo un gran casino di barche che vanno in tutte le direzioni con gli equipaggi che si urlano improperi ad alta voce. C'e' una riduzione di percorso e la poppa lunga, che speravamo potesse farci recuperare qualche posizione va a donnine allegre. Ci dirigiamo mestamente verso il porto quando il vento ripiglia vigore quasi a volerci schernire: se la regata non fosse stata accorciata... Rimediamo un quinto posto di classe che, visto il vento capriccioso, non ci va neanche malissimo.

La ciurma del Pepe era composta da:

  • Francesca Fiorentino prua e tattica in partenza

  • Alessandro Porfiri all'albero

  • Giulia Piacentino tailer di destra

  • Claudio Kolenc tailer di sinistra

  • Alessia Forte alle drizze

  • Massimo Ruggiero randa

  • Alberto Forte tattica

  • Pier Mario Bozzuffi timone

 

 

un dovuto omaggio alle "girls" del Pepe

Francesca

 

Alessia

 

e Giulia, peccato l'espressione del solito cretino col caschetto!

 

 

le classifiche della regata

la classifica di classe 2       la classifica generale di classe 2      la classifica generale overall         classe 2                           classe 2 generale                      overall generale

 

 

IV° giorno

11 dicembre 2011

Un risultato non all'altezza delle ambizioni del Pepe nel 4° giorno dell'Invernale: il 5° posto di classe, se non altro, movimenta la classifica e ci permette di guadagnare una posizione in classifica generale in classe 2 e 3 in overall. A guardarlo bene questo 5° posto non e' poi cosi' male considerato che il Pepe non e' competitivo con venti inferiori a 5 nodi o quando il vento e' molto variabile in intensita'; questa volta entrambe le condizioni si sono verificate. Vedendo infatti l'intensita' del vento prima di uscire dal porto abbiamo stimato fosse conveniente utilizzare il genoa 2, i fatti sembravano darci ragione perche' uscendo dal Tevere troviamo circa 15 nodi di vento apparente e la vela di prua scelta e' perfetta. Iniziano le partenze delle altre categorie, mentre il vento incomincia a diminuire di intensita', Alberto e Francesca decidono per una partenza lanciata a meta' della linea mure a dritta. Concordo con loro e la partenza e' quasi perfetta, siamo liberi e con vento pulito. La barchetta sembra avere un buon passo nonostante stia incominciando a maledire la scelta del genoa 2; con questo vento il genoa piu' grande ci avrebbe dato una marcia in piu'; rimango sconvolto quando Utopia ci sfila sottovento con un passo per noi impossibile. Occorre pensare a correre al piu' presto ai ripari e dare un po' di lavoro al velaio. Dato che alcuni partecipanti sembrano infischiarsene completamente delle regole e il CVF non ha la minima intenzione di farle rispettare, dovremo anche noi dotarci di un genoa in laminato: va anche bene essere onesti, ma proprio scemi, beh questo no!.

Nella prima bolina il vento continua a calare e diventa anche notevolmente ballerino, con salti anche di 20/30 gradi. Arriviamo alla boa di bolina con un apparente di 8 nodi, sale a riva "arma di fine di mondo": la poppa dovrebbe permetterci un parziale recupero nei confronti dei primi e cosi' e'. Qualcuno dei nostri concorrenti viene ripreso, alla boa intermedia combiniamo un po' di casino con l'ammainata dello spi e per 20 interminabili secondi rimaniamo con il fiocco a collo senza poterlo bordare correttamente. La seconda bolina e' un pianto, con il Pepe che arranca pesantemente sottoinvelato, cerchiamo di evitare le virate, con 5 nodi di apparente ogni virata ci fa perdere un sacco di tempo. andiamo a cercarci la layline sperando che il vento non ci dia troppi scarsi. Cosi' e' fortunatamente, grazie ad un salto di vento riusciamo ad alzare lo spi prima di entrare nello stacchetto. Sull'ultimo lato di poppa il salto di vento ci costringe a stravolgere  "arma di fine di mondo" che viene gennakerizzato, abbassando il naso del tangone e cazzando la scotta il piu' possibile. Il vento gira ancora e portiamo lo spi a 60 gradi, qualche nostro concorrente azzarda il genoa ma con il poco vento rimasto non e' una scelta pagante. Finalmente arriviamo in boa e ci tocca fare 2 bordi nello stacchetto finale per arrivare sulla linea del traguardo. Finalmente la regata e' finita, il comitato di regata ci costringe ad attendere per una buona mezzora un vento che non arrivera' nella speranza di recuperare la scorsa regata. Poi arriva per radio l'annuncio: tutti a casa!

La ciurma del Pepe era composta da:

  • Francesca Fiorentino prua e tattica in partenza

  • Alessandro Porfiri all'albero

  • Giulia Piacentino tailer di destra

  • Alessia Forte drizze

  • Claudio Kolenc tailer di sinistra

  • Alberto Forte randa e tattica

  • Pier Mario Bozzuffi timone

 

 

alla prima boa di bolina "arma di fine di mondo" sale a riva

 

il Pepe durante la prima poppa

 

il Pepe in duello con Mida

 

 

 

III° giorno

27 novembre 2011

La regata in cui speravamo di risalire la china è stata annullata nell'ultima poppa a causa della totale assenza di vento. La nostra posizione nel Campionato rimane rimane purtroppo a metà classifica. In effetti le previsioni non davano molte speranze, per le ore centrali della giornata era prevista calma piatta. A dire il vero anche per il sabato pensavamo di non riuscire a fare allenamento, ma poi si è alzato un bel maestralino fino a 11 nodi in apparente di bolina. Speravamo quindi che si ripetesse la situazione del giorno precedente, vele leggere ed equipaggio in forma e motivato. All'uscita dal Tevere un po' di aria c'era, pensavamo come da previsioni che il vento ruotasse a destra e quindi in partenza ci siamo immediatamente buttati da quella parte, il vento comunque non superava in bolina i 7 /8 nodi in apparente, e per questo le IOR favorite dalle vele in laminato a noi non permesse (sic!) ci hanno staccato, durante la prima poppa, il solito recupero del Pepe con "arma di fine di mondo" a riva ed il circuito semplificato senza bracci con le sole scotte per evitare di pesare sulle bugne dello spi. Mentre ritorniamo sulla boa di bolina sentiamo alla radio VHF che il gommone annuncia una intensità del vento inferiore ai 5 nodi in ulteriore diminuzione, speriamo in un accorciamento del percorso che purtroppo non avviene. Ci apprestiamo ad un'ultima poppa in sofferenza, lo spi leggero sale a riva con le scottine ma neanche questo serve a tenerlo gonfio. Issiamo il windseeker, ammainando lo spi e teniamo una rotta più all'orza rispetto ai nostri avversari che con estrema lentezza riprendiamo. Il Pepe è l'unica barca, nel raggruppamento crociera, a muoversi sul campo di regata, riprendiamo Hornet che aveva una decina di lunghezze di vantaggio, il nostro windseeker è l'unica vela gonfia e ci da quel decimo di nodo in più degli altri che sono completamente piantati con gli spi a pera, il SOG è a 0,8/0,9 nodi, di cui 0,7 dati dalla corrente favorevole: un pianto, mancano ancora 1,2 miglia all'arrivo, quando per radio arriva la comunicazione del comitato che annulla la regata per le categorie crociera e crociera veloce. Peccato che il Comitato non abbia deciso di accorciare il percorso alla boa di poppa, avrebbe almeno salvato la regata. Unica nota positiva la comparsa dello stazzatore, speriamo che si veda anche alla prossima regata e dia una parvenza di regolarità ad un campionato falsato sia da una prima regata dove non sono stati fatti controlli al passaggio delle boe, sia dalla presenza di barche con vele in laminato non permesse in categoria crociera. La ciurma del Pepe era composta da:

  • Francesca Fiorentino prua e tattica in partenza

  • Alessandro Porfiri all'albero

  • Giulia Piacentino tailer di destra

  • Alessia Forte drizze

  • Claudio Kolenc tailer di sinistra

  • Alberto Forte randa e tattica

  • Pier Mario Bozzuffi timone

 

Il Pepe impegnato nella seconda bolina

 

 

lo spi da poppa sta per salire a riva

 

 

la regata

 

 

le classifiche della regata

la classifica di classe 2       la classifica overall

classe 2                                    overall

le classifiche generali

la classifica generale di classe 2       la classifica generale overall

classe 2                                    overall

 

 

II° giorno

13 novembre 2011

Il Pepe è ritornato! Con una regata magistrale ritorna alla vittoria in classe 2 e si aggiudica un ottimo secondo posto in overall. Un risultato che rida' morale alla ciurma, dopo una brutta partenza nel Campionato. Ma veniamo alla cronaca, partiamo subito con un bell'handicap, vista la mancanza di 2 pezzi da 90 dell'equipaggio: non sono infatti presenti nè Alberto Forte nè Massimo Ruggiero che normalmente si occupano della tattica.

I siti meteo che normalmente consultiamo, Lamma, Windguru e Windfinder, davano per le ore centrali della giornata un vento scarsissimo che poteva mettere in forse lo svolgimento della regata. Per complicarci ulteriormente la vita, la stazione del vento rotta nella prima regata continua a non fornirci la velocita' del vento, il ricambio non è arrivato in tempo e questo ci rende piu' difficile scegliere la vela di prua da portare. Guardando le previsioni decidiamo per genoa e randa leggeri. Appena usciti dal Tevere ci rendiamo conto di aver fatto una stupidaggine, il vento è sostenuto e sicuramente oltre il range ammesso per il genoa. Francesca chiede se abbiamo tempo per tornare in porto per sostituire il genoa, ma non è possibile. Ed è una fortuna perchè dopo qualche minuto il motore si spegne, come se mancasse il gasolio. L'indicatore segnala che non siamo neanche in riserva, va bene ci penseremo dopo la regata. Della partenza se ne occupa Francesca, decidiamo di partire a metà della linea per essere meno coperti e così facciamo. Tiriamo un bordo abbastanza lungo verso nord-nordovest mure a dritta, poi appena le barche sottovento si decidono a virare lo facciamo anche noi, in tutta sicurezza. Il bordo a rientrare è purtroppo più corto, nonostante sia un buono notevole, a causa degli incroci, il vento comunque è sempre sostenuto almeno per le nostre vele, fortunatamente la stazione del vento rotta non ci dice la sua velocità e occhio non vede genoa leggero non duole. La layline la prendiamo perfettamente grazie agli strumenti di bordo, alla boa lo spi da poppa sale a riva senza problemi e ci permette di navigare in aria libera potendo tenere una rotta più diretta rispetto ai nostri avversari. Nel frattempo il vento sembra calare un po' e nella successiva bolina la barchetta soffre un po' meno. L'avvicinamento alla layline si complica un po' a causa dei numerosi incroci e del vento ballerino, almeno vicino alla costa. Alla boa è la volta di "arma di fine di mondo". Lo portiamo un po' più poggiato del giusto, sempre nell'intento di navigare in aria libera. Il bordo ad uscire è molto corto, abbattiamo sperando in un giro del vento in senso orario che puntualmente avviene, guadagniamo kilometri su nostri avversari in questo ultimo bordo. Nello stacchetto finale, più lungo del solito, siamo in poppa ad una barca più lenta, cerco di passarla sopravento ma vedo giungere alle nostre spalle velocissima una barca da regata, per non ostacolarla decido di cercare il sorpasso sottovento, ma la cosa non riesce: siamo troppo vicini e quindi coperti, pazienza la linea di arrivo dista solo poche lunghezze, avremo perso un ventina di secondi. Mentre la barca "regatosa" sta per tagliare il traguardo, sento la voce di Marco Maurizi che grida: "Dai che voglio arrivare prima del Pepe!" E' il First 35 di Fernando Pera che ci precede di qualche secondo: bella barca, bell'equipaggio,  tattico bravissimo  e con un vero signore al timone!

Passata la linea non tento neanche di riavviare il motore, mi attacco al telefono e riesco a impietosire l'amico Emiliano che con il bellissimo Madifra ci rimorchia fino al Porto Romano. Una volta ormeggiati, scopro che il problema è l'indicatore del gasolio che è molto ottimista e segnala di essere oltre la riserva con il serbatoio vuoto.

Tutto bene dunque, nessun danno all'amata barchetta, una bella regata ed il sorriso ritorna sui visi un po' stanchi dell'equipaggio, che si è comportato come una vera macchina da guerra!

La ciurma del Pepe era composta da:

  • Francesca Fiorentino prua e tattica in partenza

  • Alessandro Porfiri all'albero

  • Giulia Piacentino tailer di destra

  • Alessia Forte drizze

  • Claudio Kolenc tailer di sinistra

  • Claudio De Dominicis randa

  • Pier Mario Bozzuffi timone e tattica

 

 

 

la regata

la partenza

la classifica in tempo reale

 

 

I° giorno

30 ottobre 2011

Peggio di così non poteva andare: dopo una brutta partenza, ci si è messa anche una mancata segnalazione acustica di un cambio di percorso per mandare a monte la prima regata di campionato del Pepe.

Ma andiamo per ordine, condizioni ideali per Pepe, con la solita brezza di Fiumicino che tanto ci piace.

Fortunatamente poca incertezza per la scelta della vela, anche perché il trasduttore del vento in testa d'albero, il sabato precedente la regata ha deciso di scioperare dandoci solo la direzione del vento e non la sua velocità per noi estremamente importante nella scelta delle vele. L'equipaggio è quasi al completo, manca solo Alessandro costretto a letto da un fastidioso mal di schiena. Alla partenza, data con ritardo a causa dei capricci del vento, decidiamo di partire in barca comitato e combiniamo subito un mezzo casino. Siamo in anticipo, decidiamo per un 360°, purtroppo non eravamo così tanto in anticipo e ci troviamo in mezzo al marasma: non riusciamo a passare oltre la barca comitato e dobbiamo eseguire un altro 360°. Partiamo in netto ritardo, ma almeno senza essere coperti, durante la prima bolina siamo sopravento a tutti e cominciamo a guadagnare sugli avversari. Il campo però sembra essere messo male e la boa di bolina non è a 90° come indicato sulla barca comitato ma molto più verso terra, siamo costretti a poggiare maledicendo il bordo a perdere che abbiamo fatto verso il largo. Arriviamo alla boa di bolina con le vele un po' lasche, lo spi "arma di fine di mondo" sale celermente a riva, praticamente con un solo bordo arriviamo alla boa intermedia, la velocità è ottima, giriamo la boa mentre lo spi rientra in dinette con qualche difficoltà: non sono stati emessi suoni dal gommone del comitato e ritorniamo, grazie ad un salto di vento, alla boa di bolina con un solo bordo. Mentre  risaliamo il vento, vediamo alcuni concorrenti che cambiano rotta dirigendosi verso una boa più al largo, la flotta praticamente si divide in 2 parti. Non avendo udito nulla dal gommone crediamo che la variazione di percorso valga solo per la classe regata e pensiamo di essere nel giusto. Alla boa troviamo una barca a vela con le insegne del CVF e questo conferma le nostre sensazioni. Ritorniamo verso l'arrivo con lo spi strallato in un traverso velocissimo, nello stacchetto succede un episodio spiacevole con Speedy che ci chiede acqua pur essendo sopravento a noi e intimandoci di leggere il regolamento di regata! Il regolamento deve essere letto ma andrebbe sicuramente capito; li lasciamo passare evitando di orzare per evitare pericoli e ulteriori discussioni. Non essendoci stato un reale pericolo di collisione evitiamo di protestare, ma la prossima volta non credo saremo così magnanimi con chi non ha neanche idea delle norme internazionali per evitare gli abbordi in mare (NIPAM)! Al ritorno all'ormeggio incontriamo gli amici di Eulimene coi quali scambiamo i consueti complimenti e ci informano sull'effettiva riduzione di percorso. Corro al CVF per fare richiesta di riparazione, la regola 33a impone infatti al gommone del comitato di fare ripetuti segnali sonori in caso di cambio di percorso: siamo certi che non siano stati eseguiti, abbiamo anche dei testimoni che confermano la nostra versione. La giuria però rigetta la nostra richiesta a causa della nostra "distrazione", dovevamo comunque fare attenzione al gommone perchè il salto di vento era stato importante (circa 40 gradi). Prima della discussione avevo comunque fatto mettere a verbale che qualunque fosse stata la decisione della giuria, il Pepe comunque si sarebbe ritirato non avendo compiuto il percorso corretto.

Mi stupisce molto che, nonostante siano molte barche ad aver sbagliato il percorso falsando completamente il risultato della regata, soltanto Pepe ed Hornet abbiano avuto il buon gusto di ritirarsi.

Da segnalare anche la presenza in classe crociera di alcune imbarcazioni che regatano con vele in laminato assolutamente proibite in classe crociera, speriamo che il CVF ed lo stazzatore prof. Cislaghi, di cui apprezziamo la correttezza e la capacità, riescano a rendere più regolare la competizione in categoria crociera.